Le
maggiori vestigia di Vetulonia sono quelle della necropoli, raggiungibile
per un sentiero che ricalca quello antico segnalato da un cartello
sulla strada provinciale di Macchiascandona, ma si possono individuare
resti dell' impianto urbano nelle vie e piazze dell'attuale centro
abitato.
La scoperta dell' ubicazione etrusca di Vetulonia risale alla
fine del XIX Secolo,persino il nome "Vetulonia" era
stato sostituito da quello di Colonna di Buriano.
Fu il medico condotto di Venturina, Isidoro Fachi, ad intuire
che Colonna di Buriano non era altro che l'antica Vetulonia.
Le prime attestazioni di insegiamenti in quell'area risalgono
all'età del Ferro (IX secolo a.C.), quando sulle colline
circostanti vennero fondati due distinti villaggi villanoviani.
Le tombe a pozzetto che occupano Poggio alla Guardia, Poggio alle
Birbe, Poggio al Bello e Costa delle Dupiane sono da riferirsi
al primo villaggio, mentre la necropoli di Colle Baroncio può
essere attribuita al secondo. Durante l'ottavo secolo a.C. compaiono
le prime tombe a fossa, segno che alla cremazione si stava iniziando
a preferire l'inumazione dei defunti.
A questo periodo risalgono alcune tombe che hanno restituito corredi
funerari costituiti da vasi di importazione orientale e da raffinati
prodotti locali. Lentamente, ai due villaggi si sostituisce un
centro abitato di cui non restano che pochissime tracce e presto
caduto in declino per la vicinanza di Roselle e Populonia; probabilmente
nel IV secolo a.C. il centro fu rifondato e dotato di mura in
pietra che però poco poterono contro la potenza romana
che ridusse Vetulonia a villaggio.
La tomba più importante è quella della Pietrera,
costruita in due fasi: una parte più antica che crollò
poco dopo la costruzione e servì da sostegno alla nuova
tomba che si presenta attualmente maestosa e ben identificabile.
Al tumulo si accede attraverso un dromos di accesso che conduce
ad una camera quadrangolare sormontata da una falsa cupola sostenuta
da un pilastro in pietra tuttora conservato nella parte inferiore
(che potrebbe essere la prima tomba).
Anticamente, la tomba era decorata da grandi statue in pietra,
oggi conservate al museo nazionale archeologico di Firenze.
Continuando per la via dei sepolcri si raggiunge la tomba del
diavolino 2 (la prima è stata scriteriatamente portata
al museo di Firenze e ricostruita).
La camera sepolcrale è a pianta quadrata con dei pennacchi
triangolari su cui si innestavano i lastroni della pseudocupola
oggi conservata solo in parte. |