La Villa Sforzesca
La
Villa Sforzesca a CastellAzzara
Il
recupero della Villa Sforzesca è il progetto sul quale stanno
lavorando il Comune di CastellAzzara e la Provincia di Grosseto
iniziato qualche an prima del Giubileo
LAmministrazione provinciale ha ricevuto in concessione dal Comune
di CastellAzzara alcune stanze della Villa, per farne un centro
di formazione professionale relativa alle attività agricole e
agrituristiche.
L'intervento costerà complessivamente 6 miliardi.
-Sessanta posti letto sono stati riservati allostello della gioventù
-Nel sottotetto adeguatamente rialzato e riportato alle dimensioni originarie
sono state ricavate 19 camere con bagno
-La Villa è stata dotata di un bar e di un ristorante
-Lintervento prevede la creazione di una sala convegni
-Di sale espositive
-Di un centro informazioni turistiche per la promozione del territorio
circostante
Si tratta di unopera che può contribuire al rilancio economico
di tutta larea, data la posizione strategica che la Villa occupa:
allincrocio di tre regioni Toscana, Lazio e Umbria
e lungo la
Francigena (percorsa dai pellegrini del medioevo) che oggi rappresenta
un collegamento non solo ideale tra il nord dellEuropa e Roma.
A margine del progetto di recupero della Sforzesca sono allo studio:
-La creazione di un Centro per il giardino contemporaneo
una sorta di orto botanico là dove in origine doveva
sicuramente esserci il giardino rinascimentale
-E la destinazione a museo del territorio amiatino e maremmano di unala
della Villa.
La
lapide posta sul portale dingresso del palazzo afferma precisamente
la data di edificazione della Villa Sfarzesca: 1576
Il cardinale Alessandro Sforza ricevette in donazione
dal proprio fratello maggiore, Il Cardinale Guido Ascanio, il
terreno con la facoltà di erigervi una possessione
e diede molto probabilmente incarico agli architetti Domenico e Giovanni
Fontana di costruire la Villa.
Alessandro Sforza iniziò la propria carriera ecclesiastica nella
Curia romana, come Scrittore Apostolico, sotto il pontificato di Paolo
III.
Fu poi canonico e Presidente dellAnnona.
Partecipò al Concilio di Trento come Vescovo di Parma e nel 1965,
elevato alla porpora cardinalizia, succedette al fratello nella carica
di arciprete della basilica di Santa Maria Maggiore.
In seguito il cardinale Alessandro Sforza fu Preside della Segnatura
di Grazia e Giustizia e concluse la sua come Legato dellintero
Stato Pontificio ad esclusione di Bologna.
Quandò Alessandro Sforza ricevette il dono si trovava allapice
della sua carriera, era uninfluente rappresentante del potere
del governo papale e utilizzò la Villa Sforzesca come residenza
mondana, come rifugio e base per la lotta al brigantaggio e come struttura
produttiva e di controllo delle terre della valle del Siele, strappate
alla palude e al bosco.
Con
la morte del Cardinale la Villa perse il fasto della corte, la famiglia
Sforza spostò allora i propri interessi a Roma e per la Villa
iniziò labbandono.
La fine del Seicento con la dominazione spagnola e il fenomeno della
rifeudalizzazione, segnò la decadenza della struttura.
La Villa ritrovò nel 1814 il suo ruolo di centro di direzione
di attività produttive: il territorio della contea che va da
CastellAzzara a al Siele venne concesso prima in enfiteusi e poi
in proprietà alla famiglia Menichetti che decise di recuperare
la Villa Sforzesca.
Sul
finire del secolo la Villa e i terreni adiacenti cambiò di nuovo
proprietario e finì nelle mani della famiglia Baiocchi che utilizzò
la struttura soprattutto con funzioni agricole e di residenza rurale.
Ai Baiocchi la Villa rimase fino al 1950 quando il fondo gli venne espropriato
dallEnte Maremma che suddivise il terreno in poderi da assegnare
ai coltivatori diretti .
La Villa Sforzesca, priva di qualsiasi legame con il territorio, perse
definitivamente la sua funzione e venne adibita a rimessa agricola,
magazzini e stallaggio.
Nel 1962 lEnte Maremma dovette intervenire per evitare il definitivo
crollo e questo è lintervento più pesante che la
Villa ha subito e che ha cancellato molte strutture che oggi avrebbero
potuto essere recuperate. Nel 1977 lAmministrazione comunale di
CastellAzzara ha avviato le pratiche per lacquisizione del
complesso e nel 1980 la Regione Toscana ha intestato la Villa come proprietà
del Comune di CastellAzzara.
Come arrivare alla Villa Sforzesca
La
Villa si trova al confine con le province di Siena e di Viterbo.
La statatle omonima si raggiunge da CastellAzzara percorrendo
litinerario Pitigliano Sorano.
Lo stabile monumentale è inserito in un panorama agreste che
è rotto dal paesaggio aspro dei calanchi di creta che corrono
verso Radicofani, Pienza, Montalcino.
Dal confine con la provincia di Siena, situato a circa 1 chilometro,
si scende rapidamente alla statale Cassia.