Le spezie nel medio evo
Le spezie e il sale nel medioevo
Cosa erano e a che cosa servivano le spezie che l'occidente
importava dall'oriente a carissimo prezzo?
Le spezie (o droghe) sono in realtà bacche, gemme o semi
di piante.
Le più conosciute sono: cannella, noce moscata, zénzero,
zafferano, cumino, ...
Oltre a rendere più stuzzicanti i cibi contribuivano
a conservarli meglio.
Ma non solo, le spezie erano anche gli essenziali componenti
di molte medicine: con il ginepro, il cumino e l'anice ci si
facevano liquori, tonici ed elisir.
Le spezie divennero anche un elemento di distinzione sociale
a causa dell'elevato costo di una parte di queste
I nobili erano soliti ostentare piatti speziati, un privilegio
che le classi sociali meno agiate non potevano permettersi e
che sostituivano attraverso l'utilizzo di sostanze di minor
pregio quali il prezzemolo, la menta, l'aglio e la cipolla.
Il pepe era un ottimo disinfettante intestinale.
Esse erano fonte di grandi guadagni per i mercanti perchè
erano poco ingombranti, perciò costava poco caricarne
e trasportarne qualche migliaio di chili ed i compratori erano
disposti a pagarle care.
Le spezie tennero il primo posto nel commercio sul Mediterraneo
fino al XVII secolo.
Anche il sale era usato nella cucina e nelle farmacie.
Oggi è un prodotto comune e poco costoso, ma nel medioevo
era molto raro e caro, tanto che i governi ne tassavano spietatamente
il consumo. Venezia si arricchì con le spezie ed il sale
fino dall'alto medioevo, quando la principale attività
dei veneziani era lo sfruttamento delle saline e il sale era
usato come moneta e come mezzo di scambio.
Il sale esaltava il sapore degli alimenti e permetteva di conservare
la carne ed il pesce essiccandoli.
Era inoltre considerato un ottimo disinfettante, un ricostituente
del sangue energetico e corroborante, una sostanza capace di
rassodare pelle e muscoli.
Ed era utilizzato nella concia delle pelli.
Il valore del sale era legato anche ad antiche tradizioni magiche
e religiose, tanto che il carattere sacro e magico del sale
è all'origine di molte credenze popolari vive ancora
oggi, come quella di considerare un segno di sventura spargere
e sprecare il sale.
Il largo utilizzo di sostanze aromatiche diede la possibilità
di incamminarsi verso nuovi esperimenti culinari, favorendo
l'utilizzo delle spezie nella preparazione dei dolci delle confetture
e dei vini aromatici.
Per quest'ultimi l'esempio è rappresentato da una
ricetta usata in Francia nel trecento: "Prendete
un oncia - trenta grammi circa - di cinamomo detta cannella
a pipa, una campana di zenzero e uguale quantità di galanga
- simile allo zenzero - e tritateli bene insieme. Poi prendete
una libra di zucchero di buona qualità, schiacciate tutto
insieme e stemperate con un buon lotto del miglior vino di Beaune
Lasciate marinare un'ora o due.
Poi filtrate una o più volte finché sia ben limpido"